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DETERMINAZIONE STRATIGRAFICA

 

La Stratigrafia è la disciplina che individua, descrive e fornisce una datazione degli strati archeologici di un edificio. In particolare si cerca di ricostruirne la storia, la forma, il concatenamento la divisione e la successione.

La stratigrafia a sua volta, si suddivide secondo gli elementi presi in considerazione:

 

- la LITOSTRATIGRAFIA descrive gli strati secondo le unità sedimentarie;

- la BIOSTRATIGRAFIA secondo il contenuto fossilifero;

- la CRONOSTRATIGRAFIA secondo gli intervalli di tempo geologico;

- l'ARCHEOSTRATIGRAFIA (o etnostratigrafia) descrive invece gli strati in funzione del contenuto antropico degli strati; 

 

In questa sezione, sulla base dei risultati dell'Analisi Materica e dei Degradi, si è cercato di dare una connotazione temporale agli interventi di ricostruzione e restauro effettuati sulla nostra porzione di facciata nel corso dei secoli. 

 

In particolare, vista la difficoltà di datare con precisione i singoli interventi data dalla complessità della facciata, ci siamo concentrati soprattutto a definirne le principali fasi costruttive. 

Per prima cosa si determina l'area di interessa per la nostra analisi

Proiezione Ortografica realizzata con Agisoft Photoscan

Si riportano di seguito le fasi costruttive individuate

Di seguito descriviamo le fasi individuate:

 

- FASE 1: Pietra di Credaro (Calcarea) probabilmente coeva con il portone centrale dove si riscontra, esternamente alla cornice realizzata in Pietra                             Arenaria di Sarnico, lo stesso tipo di pietra caratterizzata dalle stesse lavorazioni e dalla stessa squadratura, nonchè la stassa malta di calce.

                  L'intervento è datato XIII Secolo. Si riscontra a metà della muratura un'apertura, chiusa in un secondo momento, con funzione di finestra. 

                  Per tutta la larghezza della tessitura muraria si individua la presenza di "fori" predisposti per la posa delle travi interne del solaio;

 

FASE 2: Ciottoli di Fiume disposti a spina pesce che rialzano la Cascina in corrispondenza della fascia realizzata in Pietra di Credaro;

 

FASE 3: Inserimento di finestra con cornice ed arco di alleggerimento in mattoni; apertura posta in corrispondenza della zona occupata dalla muatura                   in ciottoli di fiume disposti a "spina pesce" descritta nella fase costruttiva precedente;

 

FASE 4: muratura in pietrame di reimpiego addossata alle Fasi 1 e 2, tuttora questa fase costruttiva costituisce la zona più esterna del corpo di                                 fabbrica principale della casina;

 

FASE 5: riempimento in mattoni di una fascia intermedia della Fase costruttiva precedente a seguito probabilmente di un crollo localizzato; questa                         ipotesi viene posta data la presenza del grande arco in mattoni che sovrasta questa zona sebbene non ci siano finestre di tali dimensioni.                           Probabilmente l'arco è stato posto per ridistribuire il peso della porzione di muratura sovrastante in attesa che venisse completato il                                   riempimento in mattoni.

                  Si denota inoltre la presenza (per questa Fase costruttiva) di tre tipologie di mattoni differenti. Non è possibile stabilire se questa differenza                       derivi da una differenza temporale tra la messa in opera della muratura (in tal caso la Fase 5 sarebbe composta da tre sottofasi), oppure                             semplicemente dal fatto che il mattone per questo intervento è stato fornito da tre differenti fornaci. 

 

FASE 6: Ampliamento della cascina realizzato con materiale di recupero proveniente probabilmente da precedenti demolizioni. La fascia in mattoni                       posta al di sotto della copertura potrebbe essere un rialzamento successivo (in tal caso si tratterebbe di una sottofase 6), oppure potrebbe                         essere semplicemente una base d'appoggio per la coperture e quindi risulterebbe essere coevo con il resto della muratura;

 

FASE 7: Ricostruzione in mattoni di una porzione di muratura appartenente inizialmente alla Fase 4, venuta meno probabilmente a causa di un crollo                     localizzato (ciò viene suggerito dal fatto che questo intervento non sembra aumentare l'altezza della cascina, bensì sembra una vera e propria                   sostituzione); rispetto alle fasi precedenti viene utilizzata una quantità di malta di calce superiore rispetto alle altre porzioni di muratura in                         mattoni individuate in facciata, ciò fa pensare ad una squadratura e formatura dei mattoni non ottimale;

 

FASE 8: Interventi localizzati di adeguamento funzionale degli spazi interni all'edificio di cui abbiamo tracce anche in facciata: inserimento di una porta                   all'interno della tessitura muraria in Pietra Calcarea (Fase 1), inserimento di una striscia verticale in mattoni (attraverso le Fasi 4 e 5) con                               funzione di copertura di uno scarico fognario.

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